A volte ritornano: breve storia di un blog abbandonato 😢😆

Rieccomi qui. Dopo taaanto tempo – quasi un anno, OMG 😱 – ho deciso di rimettermi di buona lena a curare questo blog, che alla fine della scorsa estate ho deprecabilmente abbandonato al suo destino nonostante – con pochi mesi di vita – fosse in sostanza ancora un bebè 👶. Ma perchè questo abbandono, direte voi? 🤔🧐 Riavvolgiamo un attimo il nastro 🎞📽.

Era il giugno del 2017 quando – in uno slancio di coraggio – ho aperto “Sole, cuore, guacamole!”, il mio personalissimo diario online 😍.

“E che coraggio 😆” – direte voi – “aprire un blog non è mica buttarsi da 120 metri d’altezza con la vita appesa ad un elastico!”. Certo che no, infatti quello l’ho fatto senza problemi (anche se da metà altezza 😅)… ma l’idea di tuffarmi nell’oceano del web, quella mi ha sempre fatto una gran paura 😨🌊.

Ho sempre amato scrivere. Ricordo con affetto la passione e la creatività che mi animavano nel comporre i temi di italiano alle superiori, alcuni veramente “notevoli”, come quello in cui ho sostituito la parola uova con la rivoltante perifrasi “mestruazioni di gallina” 🙈🙈🙈 #helpme.

Comunque, è da quando sono diventata vegana – grazie tra l’altro al blog di Valdo Vaccaro, se non l’avete mai letto fatelo perchè ne vale la pena 😉🌱 – che nelle retrovie del mio cervello ballonzola l’idea di creare uno spazio informativo digitale tutto mio tramite il quale condividere idee, pensieri, scoperte, studi, ricerche e quant’altro su un qualche ambito di mio grande interesse. Ci sono stati periodi in cui la storia, la geografia e perfino i progetti della CIA per il controllo della mente (🦋😆) hanno avuto ampie chances, ma alla fine la scelta è ricaduta su di loro: salute e alimentazione, gli argomenti di cui mi nutro quotidianamente da ormai 5 anni e di cui mi nutrirò probabilmente per il resto della mia vita (visto che ho scelto di farne la mia professione 😅🤓😀).

L’idea dunque c’era, ma fluttuava costantemente tra il nucleus accumbens (che mi diceva: “dai fallo, sarà super eccitante 🤩”), la corteccia prefrontale (“forse non dovresti farlo, pensaci su 🤔”) e l’amigdala (“NONONONONO  fa troppa paura 😖😰😫”). Continuavo a trovare mille scuse e a farmi mille paranoie, del tipo: “oddio, devo assolutamente preparare in anticipo almeno 10 articoli altrimenti cosa ci pubblico nel blog, mica posso crearlo vuoto (🙄🔫)”, “oddio, che piattaforma scelgo?”, “che nome scelgo?”, “che logo scelgo?”..“no dai ma questa è proprio un’idea malsana, un blog…IO?? Queste cose non fanno per me, non ho la personalità giusta per affrontarle e bla bla bla…”.

Poi è successo che a un certo punto ho detto basta. Basta chiacchiere, passiamo all’azione. Ho speso qualche giorno a capire se era meglio WordPress o un’altra piattaforma di cui nemmeno ricordo il nome (😂), ho scelto il nome che mi ispirava di più tra le varie opzioni che da tempo mi balenavano per la mente e ho creato http://www.solecuoreguacamole.wordpress.com. Inspiegabilmente easy 😅. Il passo successivo è stato quello di trovare un logo che mi soddisfacesse e – con il senno del poi – posso dire di non esserci riuscita, visto che cambiare logo è stata la prima cosa che ho fatto dopo aver ri-adocchiato la home-page… Ma come cavolo mi era passato per la testa l’anno scorso di utilizzare immagini come queste? 😆🤣🙈

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Primo logo di “Sole, cuore, guacamole!”

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Secondo logo di “Sole, cuore, guacamole!”

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Terzo logo di “Sole, cuore, guacamole!”

Se la prima era anche abbastanza carina, la seconda era letteralmente inguardabile (#letsbehonest); la terza è bellissima, ma troppo ridondante e dispersiva per fungere da logo ad un blog (e pure abbastanza non sense, perchè mai quegli animali stanno svolazzando sotto alla cascata? 😂). Il logo che ho impostato qualche giorno fa non ha nulla a che vedere con questi: un sole, un cuore e una coppia di avocadi felici. That’s it. Super basic, ma super efficace. Vorrà forse dire che ho cominciato ad apprezzare la semplicità? 🤔 Staremo a vedere 😜

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Logo attuale di “Sole, cuore, guacamole!”

La seconda cosa che ho modificato appena rientrata qui è stato il mio nickname. Quel “Raw” davanti a “Vale” non mi si confaceva più: d’ora in poi sarò semplicemente me stessa, “Vale”, senza etichette, senza quelle definizioni con cui spesso mi auto-limitavo. Non vi preoccupate… mangio ancora crudo al 90% e oltre, ma ogni tanto – quando mi va – mi delizio anche con qualcosa di cotto, che sia una pizza in compagnia, un piatto di humus & falafel al ristorante libanese che piace tanto o una polentina di mais e manioca che mi riporta alla mente le pappette di quando ero bambina ☺️. Allo stesso modo tendo ancora a seguire una dieta low-fat ispirata alla 80/10/10, ma spesso mi concedo qualche avocado in più (soprattutto per rimanere fedele al nome del blog, sia chiaro…🥑😜).

Essermi liberata della smania di etichettare sempre tutto, della tendenza all’auto-restrizione, dell’obbligo “morale” di rientrare nei canoni impliciti in certe definizioni e dei sensi di colpa e fallimento che mi affliggevano quando – per ovvie ragioni – non ci riuscivo è stata per me una grande vittoria. Per anni ho lottato contro me stessa: mi imponevo obiettivi difficilissimi da raggiungere e poi crollavo abbuffandomi; il senso di colpa e direi anche il perfezionismo mi portavano a ricominciare con ancora più rigore, per poi crollare con ancora più vigore. Era un circolo vizioso dal quale sono riuscita ad uscire solamente lo scorso autunno, dicendo addio alle etichette e affidandomi di più al mio istinto, ma soprattutto lavorando molto sulla mia personalità “bianco o nero” e aprendomi finalmente ad altre sfumature. Oggi so che non esistono solo il mangiare sanissimo e l’affogarsi di schifezze; ci innumerevoli vie di mezzo, molto più equilibrate. Oggi se mangio un pezzo di pizza non mi sento in colpa e non mi sento nemmeno autorizzata a ripulire la dispensa trangugiando un junk food dietro l’altro “perchè tanto da domani in poi ricomincio a fare le cose come si deve e non me lo potrò mai più permettere 🙄🔫🔫)”. Dio solo sa quanti chili di acidi grassi trans e quanti etti di acrilammide ho ingurgitato con questa scusa dell'”ultima occasione” 😆😆😆.

Ok, parlerò più nello specifico della mia esperienza con il binge eating in un altro articolo, tutto questo era per dire che durante la mia assenza non sono rimasta immutata ma sono cresciuta e (spero) maturata 😜. Ho anche imparato un sacco di cosine nuove e interessanti sull’alimentazione e affrontato diversi esami all’università e non vedo l’ora di condividere i miei appunti e approfondimenti con voi, quindi…

…ricominciamo! 😍📝

 

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